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RAGUSA

S. Patrono di Ragusa, S. Giovanni Battista, si festeggia il 29 Agosto

Brevi cenni storici

Le origini di Ragusa risalgono al neolitico. Situata sulle pendici meridionali dei Monti Iblei si sviluppa fra due nuclei, quello originario Ibla che, pare sorga nei pressi dell'antica Hibla Heraea fondata dai Siculi. Legata alla presenza di Camarina nel VI secolo a.C. sviluppò un dinamico rapporto con gli sbocchi costieri e ne subì le sorti con il progressivo isolamento e la conquista di Cartaginesi e Romani. Sotto la supremazia Bizantina, Ragusa divenne un semplice castello fortificato espugnato dagli Aragonesi nell'848. Il re Normanno Ruggero nel 1091 la elesse sede di Contea e la diede in feudo al figlio Goffredo che potè amministrarla con ampia autonomia. Durante il periodo Svevo la città fu incorporata nel demanio, tuttavia alcuni privilegi furono ristabiliti grazie al re Federico II. Gli Angioini, invece, amministrarono Ragusa pessimamente e furono defenestrati grazie ai famosi Vespri Siciliani (1282), in particolare Giovanni Prefoglio capeggiò la rivolta ragusana che debellò il presidio francese; Manfredi I Chiaramonte la unì alla contea di Modica. Semidistrutta dai terremoti del 1542 e 1693, Ragusa fu in parte ricostruita (dando origine allo splendido barocco che caratterizza la Val di Noto) sulla collina del Patro dando vita a due nuclei in disaccordo tra loro, dissidi che si acuirono durante il XIX secolo tanto che, nel 1865 furono costituiti due comuni indipendenti, riunificatisi nel 1926 con il ruolo di Capoluogo di Provincia.

Monumenti e Chiese

Palazzo della Cancelleria XVIII Sec., Ibla, Salita Commendatore
Palazzo Battaglia XVIII Sec., Ibla, Via Orfanotrofio
Palazzo Cosentini XVIII Sec., Ibla, Salita Commendatore
Palazzo Bertini XVIII Sec., Corso Italia
Palazzo Sortino Trono XVIII Sec., Ibla, Via del Mercato
Palazzo La Rocca XVIII Sec., Via Capitano Bocchieri
Palazzo Zacco XVIII Sec., Via S. Vito
Palazzo Vescovile XVIII Sec., Via Roma
Chiesa S. Giovanni Battista XVIII Sec., Piazza S. Giovanni
Chiesa S. Giorgio XVIII Sec., Ibla, Piazza Duomo
Chiesa SS. Anime del Purgatorio XVII Sec.,Ibla, P.zza della Repubblica
Chiesa S. Filippo Neri XVII Sec., Ibla, Via Don Minzoni
Chiesa S. Giuseppe XVIII Sec., Ibla, Piazza Pola
Chiesa S. Maria del Gesù XVII Sec., Ibla
Chiesa S. Francesco Immacolata XVI Sec., Ibla
Chiesa S. Maria dei Miracoli XVII Sec., Ibla
Chiesa Santa Maria dell'Idria XVII Sec., Ibla, Salita Commendatore
Chiesa S. Maria delle Scale XIV Sec., Corso Mazzini

Percorsi naturalistici

La provincia di Ragusa situata nella parte sud orientale della Sicilia, posta di fronte alle coste di Libia e Tunisia; il patrimonio naturalistico protetto delle due riserve: "Macchia Foresta", il territorio è costituito da una zona costiera che si affaccia sul Mar Mediterraneo con falesie strapiombanti in mare popolate da agave, palma nana e timo; e "Pino d'Aleppo", un'area naturale protetta che si estende per circa 3000 ettari, ospita l'ultimo insediamento di Pinus halepensis (Pino d'Aleppo) allo stato spontaneo, una conifera sempreverde che può raggiungere anche i dieci metri di altezza. Il patrimonio naturalistico ragusano, per vivere una vacanza assolutamente unica, seducente, di selvaggia bellezza.

Miti e Leggende

La leggenda di Dafni
​La leggenda vuole che Dafni figlio del Dio Ermes e della ninfa Dafnide, cantando i suoi versi facesse innamorare tutte le donne, le quali rapite dalla passione cercavano puntualmente di attirarlo, ma lui riusciva sempre a desistere proclamandosi fedele alla moglie e credendo ciecamente nella fedeltà matrimoniale.
Un giorno Dafni fu invitato alla corte del Re Zeno per deliziare i partecipanti con i suoi versi.
Il suo canto ebbe lo stesso effetto di sempre su tutte le donne compresa la moglie del Re, Climene. Climene, audace e senza vergogna si concesse a Dafni, il quale fermo nelle sue convinzioni la rifiutò ma, lei non desistette tanto che, alla partenza del Re, decise di dare una grande festa invitando anche Dafni che, tra un canto ed un bicchier di vino si ritrovò nel letto della splendida Climene.
La suocera Giunone appreso il tradimento, infuocata da feroce ira, decise di castigare Dafni accecandolo (punizione che, per la civiltà dei Siculi spettava agli spergiuri).
Dafni iniziò a vagabondare fra le montagne e le vallate di Ragusa affranto dal dolore, tanto da uccidersi buttandosi da una scarpata.
Gli Dei impietositi decisero di trasformare Dafni in una rupe e, secondo la leggenda, tale rupe fu posta dove oggi si trova Cefalù.
Essa è quotidianamente visitata da migliaia di rondini, che con il loro cinguettio sembrano voler cantare la morte del caro Dafni.

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Cartina della Sicilia per visitare lsiti Archeologici e i monumenti Storici