testi
Santo Patrono, San Pancrazio 9 luglio
"...la primavera siciliana comincia a gennaio, e si raccoglie in un bouquet degno di una regina, nel giardino di un mago dove tutto è sbocciato..."
Truman Capote
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Taormina, ... adagiata sull’altura del Monte Tauro, in un turbinio fantasmagorico di luci e colori; case ed alberghi nel verde, incastonati nella roccia, quasi un tutt’uno; cale e spiagge incantevoli, golfi e promontori in un mare azzurro e trasparente dalle mille iridescenze; Mazzarò, Schisò, Baia Delle Sirene, Capo Taormina, Isola Bella; su tutto l’imponente scenario dell’Etna, fondale naturale tra i più maestosi e suggestivi al mondo. Parlare di Taormina come la “perla” più rara e preziosa dello Jonio può sembrare scontato o retorico, solo che, per molti aspetti, la realtà supera l’immaginifico; non a caso i più famosi viaggiatori del “Grand Tour” di fine Ottocento ne cantarono le straordinarie bellezze, consacrandola “capitale” del turismo siciliano e stazione di soggiorno privilegiata tra le più celebri del mondo, imponendole quel carisma cosmopolita che ha consentito e consente ad ogni visitatore di vivere Taormina intensamente, in un avvincente susseguirsi di emozioni e vissuti indimenticabili, all’insegna dell’ospitalità più calda dalle radici antiche, in grado di soddisfare appieno ogni esigenza.
Alberghi rinomati da oltre mezzo secolo ospitano l’high society: Roger Peyrefitte, Truman Capote, Tennessee Williams, Lawrence Olivier e scrittori, poeti, musicisti, attori, stilisti…. In questa Taormina, oasi prediletta da milioni di turisti, ognuno vive nella doppia veste di spettatore e di protagonista.
Chiese, palazzi, fontane, antiche mura narrano una storia millenaria e gloriosa. Tauro-Moenia, la città sul Monte Tauro, difesa da mura possenti, con la sua Acropoli, e, da estrema difesa, la Rocca di Mola.
Qui Andromaco, intorno al 400 a.C. raccolse i profughi di Naxos gloriosa, umiliata e vinta dall’igordigia espansionistica di Dionigi, tiranno di Siracusa. E poi Romani, Barbari, Saraceni, Bizantini, Signorie e Baronie…Medio Evo, Rinascimento e Barocco, una storia millenaria da leggere in ogni bifora, in ogni lesena, in ogni arco, in ogni bugnato.
Taormina, un luogo che ammalia e rapisce. Verde e fiori ovunque in ogni stagione dell’anno. Viali ombrosi, stradine e scalinate silenziose, variamente colorate e ravvivate dalle numerosissime botteghe artigiane. Pittoreschi angoli e piazzette dove sostare a gustare un “drink” o un buon gelato…Ampie terrazze panoramiche; Corso Umberto, il salotto buono, dalle vetrine lussuose e raffinate: orafi, boutique….bar, pizzerie, ristoranti e locali notturni dove il ricordo della storia passata si fonde ai comfort del turista sempre più esigente.
Taormina, un mondo straordinario da vivere, giorno e notte, attimo per attimo. Clima mite, mare e monti, cultura, arte, spettacolo, folklore.
Taormina “un sogno per tutte le stagioni”.
L’amore per questo luogo ricco di sorprese e intriso di magia nasce spontaneo. Un percorso attento e idagatore attraverso il centro storico rivela il suo valoroso passato. Intorno al 400 a.C. Dionigi di Siracusa espugnò Naxos e ne disperse la popolazione. Una parte degli esuli, radunata da Andromaco, padre dello storiografo Timeo, fondò una nuova città sulla sommità quasi inaccessibile del monte Tauro (Taurum-moenia). Sotto Andromaco e Agatocle, Tauromenion riuscì a respingere più volte i Cartaginesi. Entrata nell’orbita di Roma fu “civitas libera et foederata”; godette di particolari privilegi e visse un lungo periodo di pace e di prosperità. Neppure le devastazioni barbariche e le carestie riuscirono a piegarla. Città fortificata tra le più agguerrite della Sicilia orientale fu l’ultima a cadere in mano Saracena (902). Nel 1078 fu restaurato il dominio cristiano ad opera del Normanno Ruggero D’Altavilla. Fu poi la volta della dissennata dinastia Angioina: ancora saccheggi e soprusi feudali. La città si liberò con l’Unità d’Italia e si votò al turismo d’elite (già nel 1855 esisteva l’Hotel Timeo).
Teatro (III sec. a.C.) tra i più grandi in Sicilia. Cavea ricavata nella roccia con nove settori di gradinate. Scena orientata a Sud con suggestivo fondale naturale. Orchestra con diametro di 35m. Rifacimento in epoca romana.
Odeon attribuito al periodo aureo in cui Taormina fu “civica libera et foederata”. Cavea divisa in cinque cunei. Già coperto e a volta, sorge a ridosso di un tempio che si presume dedicato ad Apollo l’Arcageta.
Antiquarium sorge nei pressi del “sacellum” greco.
Zecca e Terme adiacenti l’Agorà. Grande cortile con colonne a dischi sovrapposti.
Naumachie resti di un ninfeo.
Duomo edificato nel XV secolo su preesistente basilica normanna, mantiene l'impronta della fortezza. Pianta a croce latina con tre navate. Colonne in marmo rosa di Taormina. Tetto con capriata in legno. Portali del '400 e del '500. Pregevoli opere d'arte all'interno.
Chiesa di S. Giuseppe con facciata a spioventi ondulati e campanile a cuspide.
Chiesa di S. Caterina costruita su parte dell'Odeon e del Tempio Greco. Pregevole facciata barocca. Sculture del '400 e del '700.
Chiesa di S. Antonio (XVI sec.) a navata unica.
Biblioteca edificio del '400 con artistico portale.
Palazzo Ciampoli (1492) eleganti bifore nel prospetto. Portale durazzesco. Tema catalano nel fregio.
Badia Vecchia e Palazzo dei Duchi di S. Stefano (XIV-XV sec.) esemplare testimonianza di gotico siciliano come sintesi di stili gotici, catalani ed arabi.
Villa Comunale fatta costruire da Lady Trevelyan sul finire del 1800.
Palazzo Corvaja voluto intorno al 1300 dai Termes, nobili di origine catalana, ingloba la “guardia” saracena, una tozza torre fortilizia su due livelli e di forma cubica a richiamo della Mecca. Da un elegante portale ad arco inflesso si accede al cortile. Una breve rampa porta ad un poggio con due pannelli con rilievi di Adamo ed Eva tentati dal serpente e la punizione divina. Un piccolo portale ad arco inflesso con lo stemma a tre stelle dei Termes sul culmine, immette nella “Sala del Parlamento” dove nel 1410 si tenne l’assise dei nobili siciliani convocati a Taormina da Bianca di Navarra per l’elezione del nuovo re. L’ala trecentesca è nota come “Salone del Maestro Giustiziere”. Sul prospetto e sulle facciate si aprono leggiadre bifore e trifore trecentesche e quattrocentesche con snelle colonnine, ricchi capitelli, archetti e orli sagomati.
Porta Catania conserva un ballatoio a cinque caditoie e lo stemma aragonese di Taormina datato al 1440.
Porta Messina inaugurata (come riportato nella lapide in cima la Porta) nel 1808 da Ferdinando IV di Borbone, infatti conosciuta anche come Porta Ferdinandea in onore al re.
Torre dell'orologio del IX sec. parzialmente rifatta nel 1679, divide la città greco romana dalla medievale.
Madonna della Rocca Santuario inerpicato sulla montagna.
Castello di Taormina
Con la sua imponente struttura domina la città e l’ampio paesaggio circostante dall’alto di una rocca a 397 mt. s.l.m. Lo si vuole di manifattura araba ma la sua origine si perde nella notte dei tempi. Vi si accede da un sentiero che conduce ad una porta, superato un avancorpo scoperto sorvegliato da camminamenti di ronda. La cinta muraria si innalza per oltre 4 mt.; alti non più di un metro, causa i rovinosi crolli, i resti murari interni che lasciano intuire un impianto preesistente.
Riserva Isola Bella
Il nome all'isola fu dato dal Barone tedesco Wilhelm Von Gloeden, che diffuse il valore del patrimonio artistico dell'isola in tutto il mondo. nel 1890, fu acquistata da Lady Florence Trevelyan, nipote della Regina Vittoria, che vi costruì una piccola casa incastonata fra le asperità delle rocce calcaree. Un piccolo sentiero che parte dal Belvedere di Taormina attraverso scale e tratti di strada conducono ai 134 gradini della scala d’accesso alla Riserva; un contesto naturale di elevata valenza paesaggistica, un impianto botanico naturale fatto di piante esotiche e rare estremamente suggestivo, una miriade di variopinti organismi e numerosi pesci tra relitti di navi e reperti archeologici arricchiscono i fondali. La spiaggia di quest’isola è una delle più belle di Taormina, mare cristallino, un luogo suggestivo e mutevole nei suoi colori, che ogni anno è meta prediletta da numerosissimi turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Nel 1998 Isola Bella è stata dichiarata riserva naturale gestita prima dal WWF e successivamente dalla Provincia di Messina.